Nel karate vi sono due tipologie di lavoro: il kata ed il kumite. Il kata è un combattimento reale, contro avversari immaginari, eseguito singolarmente e a squadre in composizioni prestabilite o libere, nel quale si esprimono abilità motorie che vengono valutate secondo parametri quali: qualità della tecnica, kime “inteso come fissaggio della tecnica”, ritmo, potenza ( P= FxV) ed espressività.
Il kumite è un combattimento eseguito in coppia che richiede le seguenti abilità tecniche e tattiche:
1) Controllo degli attacchi (non deve essere assolutamente compromessa l’incolumià degli atleti);
2) Padronanza simmetrica (bilaterale) delle azioni;
3) Strutturazione spazio temporale (corretto uso della distanza e della scelta di tempo);
4) Tattica (organizzazione, razionalità, creatività del comportamento in fase di difesa e di attacco).
Nello sport ogni atleta interagisce con l’ambiente nell’esecuzione della sua prestazione, il che implica ovviamente l’attivazione di processi mentali**. Le discipline sportive vengono distinte in base alla provenienza delle informazioni da elaborare; la fonte di tali informazioni può essere sia esterna (ambiente) che interna (informazioni provenienti dai propriocettori o dalle rappresentazioni cognitive).
In base a tale criterio le discipline sportive vengono classificate come Open-Skill o Closed-Skill. Esempi di sport a Open-Skill sono il calcio, la scherma, il basket, la lotta, il tennis, il KUMITE nel karate, etc.
Esempi di sport a Closed-Skill sono la ginnastica artistica, il pattinaggio artistico a rotelle e su ghiaccio, i tuffi, il KATA nel karate, etc.
Per concludere, il karate per la completezza della preparazione fisica che fornisce (sviluppo delle capacità motorie coordinative e condizionali, in particolare, mobilità articolare, forza rapida e resistenza mista “aerobica – anaerobica alternata”) e per l’attivazione di entrambi i tipi di processi mentali (open e closed skill), è a tutti gli effetti uno sport completo.
** Per processi mentali si intendono tutte quelle funzioni che il cervello realizza per acquisire informazioni dall’ambiente circostante, per analizzarle e compararle con altre precedentemente memorizzate, per decidere una eventuale risposta motoria, programmarla e per controllarne l’esecuzione.